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La fugascina di Mergozzo: storia e ricetta

L’incantevole Mergozzo cela una lunga serie di piatti tradizionali degni di essere scoperti, ma soprattutto assaporati.

Nel parlare delle specialità di questo luogo non possiamo fare a meno di menzionare la prelibata fugascina di Mergozzo: una sottile e gustosissima focaccia dolce di origini antiche, iconica nella cucina mergozzese.

Un dolce semplice che al primo morso rivela la sua vera essenza sprigionando un intenso sapore di agrumi e marsala.

Quel giusto connubio di aromi che sembra festeggiare la fine dell’inverno come un piccolo sole che sorge tra le vette ossolane.

Come molti piatti popolari anche la fugascina di Mergozzo è accompagnata da una storia avvincente e secolare.

L’origine della fugascina mergozzese

La storia della focaccia dolce di Mergozzo affonda le proprie radici nei festeggiamenti che molte culture riservano, ogni anno, alla fine della stagione invernale. 

Per il mondo celtico, greco e romano il risveglio della natura è il momento in cui la fertilità divina torna a donare vita all’ambiente e ai raccolti.

Come molte altre ricette, la fugascina si può far risalire alla tradizione dei “dolci rituali” con cui i romani sono soliti festeggiare la semina dei campi e l’avvento della primavera.

Dopo il Quarto Secolo i “dolci rituali” assumono una forte connotazione politica e religiosa, in un contesto in cui la cultura cristiana, come unica religione dell’Impero Romano, vuole sovrapporsi a tutte le festività pagane.

I baccanali, ovvero i culti religiosi con cui i romani celebrano il risveglio della natura, devono però continuare ad essere osservati perché ancora fortemente presenti nel sentimento popolare. 

La Chiesa di Roma esige, tuttavia, di rimuovere ogni residuo di paganesimo e politeismo con ogni mezzo e di sostituirlo con il culto dei Santi. 

L’esplosione della vita, della sensualità, della fertilità, l’ebbrezza, il cibo, la musica e le danze sopravvivono nei secoli come Riti Carnascialeschi, il nostro odierno Carnevale, e i “dolci rituali” sembrano conciliare il sentimento pagano con quello cristiano.  

Nel Basso Medioevo il Cattolicesimo si trova poi a dover frenare l’avanzata dei movimenti ereticali.

Proprio in questo periodo la fugascina prende il nome di “dolce di Santa Elisabetta”, che, legandosi al suo culto, intende rappresentare una ritualizzazione dell’eucarestia. 

La tradizione riconosce, infatti, nella fugascina di Mergozzo il simbolo dell’ostia consacrata, preparata e consumata da una comunità di credenti.

Ciò va a rappresentare, per le popolazioni alpine, un’adesione ai valori di Santa Romana Chiesa e una dichiarata presa di distanza dai pericolosi fermenti ereticali.

Questa storia ci insegna come un semplice dolce abbia il potere di rappresentare molto più di quanto appaia.

Secoli di tradizioni locali e un fiero senso di appartenenza per gli abitanti di questi luoghi sono racchiusi nel povero ma ricco dolce di Santa Elisabetta.

La ricetta della fugascina di Mergozzo

Questo dolce friabile e burroso è una gioia per il palato.

Uova, vaniglia, marsala e scorza di limone sono gli ingredienti semplici che gli conferiscono da sempre un sapore genuino e deciso.

Un tempo prodotta in grandi riquadri come le focacce salate, si presenta oggi per lo più come una sorta di biscotto dorato di forma rettangolare e con, all’interno, un colore giallo intenso che ne annuncia la straordinaria fragranza.

Normalmente viene accompagnata da una tazza di buon caffè o di latte fresco intero.

La fugascina di Mergozzo è stata ufficialmente riconosciuta come prodotto agroalimentare tradizionale (PAT) con la delibera della Giunta Regionale piemontese del 15 aprile 2002.

Friabile e croccante, la storica e gustosissima fugascina, non può che rendere giustizia ad un luogo tanto semplice quanto ricco di tesori nascosti come l’abitato di Mergozzo.

Il suggestivo Borgo di Mergozzo 

Questo pittoresco borgo, caratterizzato da coloratissime abitazioni, si sviluppa in una urbanistica armoniosa e fiabesca.

Circondato da un abbraccio di boscose montagne, si riflette sulle limpide acque dell’omonimo lago.

Soggiornare a Mergozzo consente non solo di immergersi in un contesto idilliaco, ma anche di visitare luoghi ricchi di storia come il Civico Museo Archeologico, il percorso lungo la Linea Cadorna, l’imponente cava di Candoglia e lo splendido Battistero Paleocristiano.

Per gli amanti del trekking nella natura è irrinunciabile l’incantevole Sentiero Azzurro che si snoda lungo le sponde del lago di Mergozzo.

La nostra permanenza in questi splendidi luoghi sarà quotidianamente coronata da eccellenze gastronomiche locali.

Come dolce sarà allora impossibile non assaggiare la tipica fugascina di Mergozzo.